Ciao a tutti,

sono di ritorno da qualche giorno passato a Formentera.

Prendo spunto da una riflessione fatta dal Presidente di Azimut Pietro Giuliani durante il meeting di lavoro di giovedì scorso, in particolare quando ha fatto riferimento a … “compriamo tempo“.

image.jpg

Posto che condivido il senso di quello che è sintetizzato nella battuta, vorrei provare a contestualizzarlo nell’ambito della pianificazione finanziaria e, in particolare del servizio di consulenza avanzata e della filosofia gestionale total return che ne è alla base.

I tassi a zero (o negativi) ci tolgono la possibilità di ottenere rendimento, a breve/medio termine e con poco rischio, che solitamente, in passato, era possibile “rimettere” in gioco su delle scelte di allocation più volatili.

Con i tassi a zero non è possibile “riparare” a eventuali scelte allocative infelici.

Morale, a prescindere dal fatto che si adotti una filosofia gestionale value, long only o total return, questo significa che, in un modo o nell’altro, è necessario accettare una maggior componente di volatilità nelle scelte d’investimento.

Cosa significa questo in una logica total return?

Con tassi “monetari” al 2% o al 3% avremmo la possibilità di concentrarci solo sulle tendenze primarie e muoverci di conseguenza con poche operazioni, ponderate con calma, significativi obiettivi di prezzo e di durata, possibilità di fare profit taking.

Nel caso in cui fosse necessario aspettare parecchio tempo (o variazioni importanti di prezzo) per avere la conferma di una rottura di un supporto/resistenza o di una trend line primaria, sarebbe sempre possibile investire nel monetario e ottenere comunque un rendimento positivo, anche al netto dei costi.

Oggi questa possibilità non esiste, quindi non abbiamo alternativa al fatto di accettare maggior volatilità, ovvero aumentare il peso della componente tattica, quindi il numero delle operazioni.

Ovviamente questo comporta che qualche operazione non produca gli effetti sperati, inoltre è possibile (ragioniamo su base statistica) che in particolari circostanze possano verificarsi anche delle sequenze di operazioni non positive.

Per questa ragione, in ogni caso, è necessario essere estremamente disciplinati nel controllo del rischio e accompagnare ogni operazione con uno stop loss.

E’ qui che è indispensabile ……. “comprare tempo”!

La consulenza significa dialogo, interagire, è fondamentale riuscire a trasferire queste riflessioni.

Comprare tempo significa darsi la possibilità di verificare il risultato dopo un certo numero di operazioni, dopo un certo susseguirsi di tendenze e fasi laterali, …. in definitiva in un adeguato orizzonte temporale.

Fare questo significa creare la corretta aspettativa di rischio/rendimento per la soluzione che si è individuata.

Non sto dicendo che sia facile farlo, …… non lo è mai, per nessuno, dico solo che, a maggior ragione in momento di grande incertezza come questo, è assolutamente indispensabile.

Non farlo significa trovarsi a sostenere una situazione difficilissima, dove l’orizzonte temporale si azzera, c’è l’attesa (con ansia) per la quota giornaliera piuttosto che per l’esito della singola operazione o, peggio ancora, si comincia a porre a confronto rendimenti ottenuti con approcci completamente diversi fra loro e così via ……