Il contesto americano

Dati economici positivi

Quando l’economia va bene i mercati finanziari sono molto più resistenti alle notizie provenienti dal fronte politico. La delusione per la mancata approvazione della nuova legge sulla sanità americana – che ha fatto sorgere in molti il dubbio che Trump non sia in grado di controllare il partito repubblicano – è stata presto accantonata dopo la nuova tornata di dati economici favorevoli. In particolare, segnaliamo il mercato delle case sempre in forte tensione – i prezzi hanno ormai superato i massimi storici – e il continuo aumento dei nuovi lavoratori, impiegati soprattutto nelle piccole e medie industrie, che assicurano un flusso continuo di crescita del GDP.

Il quadro europeo

Le manovre della BCE

Si avvicinano le elezioni presidenziali francesi e, per evitare qualsiasi volatilità e nervosismo indesiderati, la Banca centrale europea ha fatto sapere, tramite alcuni esponenti di rilievo del consiglio, che il mercato non deve in alcun modo pensare, per il momento, a una nuova fase di rialzo dei tassi in Europa. L’economia va bene, l’inflazione si è riportata vicino ai target della BCE – anche se a marzo è tornata indietro dal 2% all’1,5% – ma nessuno di questi indicatori dà ancora la sensazione di essere in grado di sostenersi in maniera autonoma, ovvero senza l’aiuto dei tassi d’interesse bassi. Probabilmente la strategia della banca centrale è quella di mantenere bassi, il più a lungo possibile, i tassi ai quali i governi si finanziano, in modo da far risparmiare sulla spesa per interessi e, quindi, avere a disposizione maggiori risorse per aiutare la spesa dei cittadini.

Le elezioni in Francia

A due settimane dal voto francese i sondaggi si sono stabilizzati con percentuali ormai stabili per i vari candidati. Allo stato attuale passerebbero al secondo turno Le Pen e Macron, ma nessuno dei due riuscirebbe a prevalere nettamente sull’altro. L’attenzione è rivolta alla percentuale di voti che Le Pen riuscirà a ottenere, tenuto conto dell’affluenza alle urne. La probabilità che divenga presidente salirebbe solo se riuscisse a ottenere più del 30% dei voti, dimostrando così di poter attingere molto anche al di fuori del naturale bacino di consensi del Front National (circa 7 milioni di voti su 45 milioni di ammessi alle urne).

I mercati emergenti

Un inizio d’anno in crescita

Nel primo trimestre dell’anno anche le economie dei mercati emergenti si sono allineate ai mercati sviluppati e hanno in generale espresso una buona crescita. Gli investitori se ne sono accorti e nel corso degli ultimi tre mesi i flussi in acquisto, nei vari paesi emergenti, sono stati molto intensi. Un caso per tutti è il Messico: il cambio è tornato sotto i livelli medi dei sei mesi precedenti all’elezione di Trump, momento in cui Clinton era data per sicura vincitrice. Quando si tratta di muovere il denaro, non c’è muro che tenga.