APPROFONDIMENTO SUL RENMINBI E SULLE PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA CINESE

Storicamente il rialzo dei tassi americani è associato con ritorni negativi da parte delle valute dei mercati emergenti ma, date le circostanze uniche del ciclo economico e monetario cinese, l’aspettativa è di un potenziale rialzo del Renminbi nel corso del 2017.

L’attrattività della valuta cinese è data non solo dal suo potenziale di rafforzamento, ma anche dal differenziale di tassi rispetto agli Stati Uniti ed all’Area Euro.
I tassi cinesi continuano infatti ad essere significativamente più alti ed il differenziale è in graduale, ma costante, crescita.

Secondo i dati più recenti, l’economia cinese si sta riprendendo dal rallentamento economico registrato nel 2016; le vendite al dettaglio, le vendite di automobili e la produzione industriale sono infatti cresciuti rispettivamente del +10.9%, +13.7% e +7.6%. Non solo; secondo una ricerca condotta da un gruppo di economisti della Federal Reserve di New York, la Cina negli ultimi trimestri potrebbe essere cresciuta più velocemente di quanto rilevato dal tasso di crescita ufficiale del PIL (+6.9%). Gli esperti della banca centrale americana sono giunti a questa conclusione analizzando una serie di immagini satellitari per avere una misura dell’intensità dell’attività economica in Cina.

Per coloro che sono interessati ad approfondire, riporto di seguito il link a questo studio http://www.nber.org/papers/w23323.

Il quadro macro cinese è di un’economia che sovraperforma e di un’inflazione che si sta riportando su livelli normali; questo permetterà alla banca centrale cinese (PBOC) di alzare i tassi più velocemente della FED.

Il mercato obbligazionario ha cominciato a prezzare questa possibilità; infatti, lo spread tra i tassi governativi a 10 anni in CNY (il Renminbi domestico) e in USD ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 12 mesi.

Se si confrontano i tassi a breve termine in CNH (il RMB “offshore”, mercato dove investono i prodotti della gamma Az Fund RMB Opportunities) e i tassi a breve termine in USD, il differenziale è ancora più pronunciato. Il comparto RMB Opportunities offre un rendimento corrente di oltre il 3% più elevato rispetto al rendimento corrente di un fondo monetario che investe in USD.

La linea politica del governo centrale cinese continua ad essere quella di un “Renminbi forte”.

Per questo la banca centrale cinese (PBOC) negli ultimi 2 anni ha speso più di 500 miliardi di dollari delle proprie riserve valutarie per difendere la valuta cinese dagli attacchi degli speculatori. La PBOC ha ancora nel proprio arsenale oltre 3.000 miliardi di dollari in riserve, ma l’aspettativa è che nel 2017 non avrà necessità di farvi ricorso.

Nel 2017 verosimilmente assisteremo ad una inversione delle fuoriuscite di capitali dalla Cina.
Infatti i due principali fattori alla base della liquidazione di posizioni in RMB nel corso del 2016 erano:

1) l’acquisto di USD da parte di aziende / importatori cinesi per ripagare le loro obbligazioni emesse in valuta americana / saldare le loro fatture in USD e

2) la costituzione di posizioni corte da parte di speculatori, sia cinesi, sia stranieri, che puntavano ad una grande svalutazione del RMB.

Entrambi i fattori non sono oggi più presenti: le aziende / importatori cinesi hanno «saldato» la maggioranza dei loro pagamenti in USD, mentre i timori di un forte deprezzamento del RMB sembrano essere completamente fugati, portando alla chiusura delle posizioni speculative.

Di conseguenza è verosimile pensare che nel 2017 assisteremo ad un rimpatrio di capitali in Cina.
Un primo segnale in questo senso si è già avuto a marzo 2017, mese in cui le riserve della banca centrale cinese (PBOC) sono cresciute a 3.210 miliardi di dollari.

In conclusione:

1) il pronunciato differenziale di tassi tra RMB e USD;

2) il rimpatrio di capitali in Cina che porta all’accumulazione di RMB;

3) l’impatto delle pressioni politiche da parte dell’amministrazione Trump

…sono supportivi di un rialzo della valuta cinese nel corso del 2017.

 

 

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