L’Europa fa la locomotiva

Economia europea in crescita

Non si è abituati a pensare che l’Europa faccia da traino alle economie mondiali, non succede quasi mai. Eppure sono ormai quattro mesi che i datiprovenienti dal vecchio continente sono i migliori al mondo e fanno da stimolo all’America(VEDI GRAFICO). La crescita del primo trimestre è stata rivista allo 0.6% – complice probabilmente il rialzo della stima italiana da +0.2% a +0.4% – e quindi il dato annualizzato sfiora il 2.5%. Inoltre, gli indicatori previsivi di quest’ultimo periodo non segnalano rallentamenti. È possibile, quindi, che anche il secondo trimestre dell’anno viaggi sullo stesso ritmo. Per giunta, il calo del prezzo del petrolio ha mantenuto l’inflazione sotto controllo: ben al di sotto del 2% (target della BCE).

La BCE riconosce i progressi

Proprio la BCE, per bocca di Draghi, nella riunione di giovedì scorso ha riconosciuto i progressi fatti per quanto riguarda la crescita. Inoltre, ha passato il messaggio che avrà molta pazienza nel processo di normalizzazione della politica monetaria, data l’assenza di spinte inflazionistiche derivanti soprattutto da aumenti salariali a lungo auspicati da Draghi.

In America

La FED alza i tassi

Il rialzo, invece, da parte della FED di un ulteriore quarto di punto all’1.25% ha per il momento frenato il rialzo dell’Euro sul Dollaro, attestato il diverso atteggiamento delle due banche centrali. La banca centrale americana non si è fatta intimidire dal calo congiunturale dell’inflazione e ha mantenuto un cammino di rialzo dei tassi invariato per i prossimi anni. In particolare, mantiene la previsione di un ulteriore rialzo quest’anno e altri tre nel 2018. Con ragionevole certezza, invece, ci sarà una pausa in settembre, perché inizierà la fase di riduzione del bilancio della Banca, prima moderato e poi sempre più marcato.

Il contesto politico europeo

Spread in diminuzione

In campo politico, il ridimensionamento del Movimento 5 Stelle e il fatto che le elezioni politiche siano state nuovamente spostate al 2018 hanno generato un forte apprezzamento dei titoli di stato italiani. Lo spread con i titoli tedeschi, che si era allargato oltre i 200 punti base, è tornato a 165 punti. Nello stesso tempo, a seguito della vittoria schiacciante del partito di Macron alle elezioni francesi, lo spread Francia-Germania è tornato sotto i livelli di fine anno, molto vicino ai minimi storici. Se si considera che fino a fine estate le discussioni politiche e le aste dei titoli pubblici diminuiranno, in Italia potremmo avere uno spread in ulteriore graduale diminuzione.

Elezioni inglesi: May sconfitta

Da ultimo, si segnala la cocente sconfitta di May alle elezioni inglesi. Questo soprattutto se si considera com’erano ottimistiche le aspettative, tanto da aver forzato la mano a chiedere, appena un mese fa, le elezioni anticipate. Nelle prossime settimane si parlerà certamente delle conseguenze di questo voto.