All’alba dell’attacco di Fortnite al suo servizio più “ricco”, Apple raggiunge il massimo valore di sempre a Wall Street: 2 trilioni di dollari!!

Significa che va tutto bene? O che è il momento di scappare via?

Apple-Two-Trillion-Market-Value.jpg

Apple ha oltre 40 anni di storia e, anche attraversando momenti difficili, si è sempre distinta per le sue idee innovative.
Innovazioni che, ancor di più  negli ultimi anni, si sono accompagnate alla crescita esponenziale del valore delle sue azioni quotate a Wall Street.

Qualche giorno fa, il 19 agosto 2020, ha raggiunto la valutazione record di 2 trilioni di dollari: duemila miliardi!

E pensare che tutto iniziò con trentamila dollari: i proventi della vendita di circa duecento apparecchi costruiti, ovviamente in garage, da un giovane ingegnere geniale, Steve Wozniak; ma a venderli, a 150 dollari a pezzo, era stato il suo nuovo amico, Steve Jobs. Senza quell’affare, dirà molti anni dopo Steve Jobs, “la Apple non ci sarebbe stata”.

La cosa incredibile è che se per raggiungere il primo trilione di valutazione sono serviti 42 anni, per raddoppiare quel valore sono stati sufficienti appena 2 anni!!

Per comprendere quanti siano 2.000 miliardi di dollari, basti dire che soltanto sette paesi del mondo hanno un prodotto interno lordo più alto di duemila miliardi di dollari: Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, India, Regno Unito e Francia. A quota duemila miliardi, all’ottavo posto, c’è l’Italia (o almeno li aveva fino all’anno scorso…).

E questo avviene proprio nel momento in cui tutto il mondo sta vivendo la più grande recessione che si ricordi.

A cosa dobbiamo questo successo? Un nuovo iPhone? Un nuovo Mac? Niente di tutto questo.

52cb46f7db1cdf65fd52d66033c7d73fb9870915-939f2e50f337461b99390c683e52d6ae_apple_fortnite_58795_3312x2184.jpg

Certamente le vendite di nuovi device sono importantissime, ma il settore che sta trainando la valutazione record non è quello dei prodotti ma quello dei “servizi”. E in particolare l’App Store.

Il fatturato dei “servizi” (iCloud, Apple Music, Apple Pay, solo per citarne alcuni) si è decuplicato negli ultimi 10 anni!

Con la vera macchina da soldi che è appunto l’App Store, il negozio virtuale dove si acquistano tutte le app.

Perché l’App Store è così importante in termini di profitti visto che gran parte delle app che scarichiamo sono gratuite?

Perché queste app prevedono acquisti successivi per continuare a usare i servizi e su ogni acquisto Apple trattiene il 30 per cento senza dover fare nulla o quasi. E questo 30 per cento è quasi tutto “margine”: vuol dire che il profitto dei servizi è molto più alto di quello che prodotti che hanno costi importanti.

780786.jpeg

Attenzione però ad un possibile “baco” che sta attaccando la mela: Fortnite!

Epic Games è la società che nel 2017 ha creato Fortnite, un gioco di sopravvivenza che sta spopolando in tutto il mondo (oltre 350 milioni di giocatori attivi!) e che prevede acquisti costosissimi per riuscire ad avanzare nel gioco.

Ebbene, il 30% del ricavato di questi acquisti viene trattenuto da Apple (e da Google per i dispositivi Android).

Epic Games ha cercato di aggirare questa “tassa” creando un proprio negozio dove fare acquisti all’interno del gioco (abilità, mappe, armi, magliette, un po’ di tutto insomma).

Video di Fortnite contro Apple

Video di Fortnite contro Apple

Per tutta risposta Apple ha rimosso Fortnite dall’Apple Store!!

Da qui l’inizio della battaglia legale: sarà l’antitrust a decidere se quel 30 per cento è un prezzo congruo o meno.

Intanto però è giusto fare attenzione perché si tratta di un vero e proprio attacco al cuore del potere (finanziario) di Apple.

E potrebbe essere solo l’inizio; anche altri hanno infatti già alzato la voce contro Apple e il “suo” 30%: con Facebook in testa!

1597421551862_1597421855.jpg--.jpg

In realtà dietro l’attacco di Fortnite potrebbero celarsi interessi ancora più complicati che poco hanno a che fare direttamente con Apple.

Trump continua infatti il suo suo braccio di ferro con la Cina: l’ultimo “attacco” lo ha sferrato mettendo al bando TikTok e WeChat, due applicazioni cinesi molto molto popolari in tutto il mondo, soprattutto in Cina.

E la società proprietaria di WeChat è proprio uno dei maggiori azionisti di Epic Games….

Si intuisce pertanto che l’attacco a Apple sia anche una ritorsione verso la politica del governo Trump.

Attacco a Trump che tuttavia potrebbe danneggiare enormemente Apple: oltre alla battaglia sul 30% infatti c’è il rischio che i consumatori cinesi abbandonino l’iPhone (2/3 dei possessori cinesi  del melafonino infatti si sono detti pronti a cambiare se non potranno più utilizzare WeChat): e sarebbe un colpo durissimo ai bilanci dell’azienda di Cupertino.

Apple-Stock-Split-Featured-Image-In-Brandcratic-400x250.jpg

Nel frattempo, per  intercettare un sempre maggiore numero di investitori, Apple ha annunciato che le azioni verranno frazionate in quattro. Questo permetterà agli azionisti di Cupertino di ricevere quattro titoli per ogni azione detenuta (rapporto 4:1).

Ovviamente anche il prezzo del titolo verrà diviso con lo stesso rapporto (prima del frazionamento un’azione è arrivata a costare quasi 500 dollari).

L’obiettivo dello stock-split è quello di abbassare il prezzo delle azioni, rendendolo più appetibile per una più ampia platea di investitori. In questo modo, l’azione che subisce uno split diventa più allettante e il conseguente incremento della domanda finisce per far alzare nuovamente le quotazioni.

Apple ha superato tantissimi momenti difficili nei suoi 40 anni di storia: ce la farà anche questa volta?

Gli investitori (guidati da Warren Buffet che investe oltre il 40% del suo immenso patrimonio proprio in azioni Apple) stanno scommettendo che tutto continuerà esattamente come adesso.

E’ una scommessa coraggiosa.

Contattami