• Rendimenti azzerati (se non addirittura negativi)

  • Costi aumentati

  • Rischio Bail-in

  • Fiducia nelle banche in costante diminuzione

  • Rischio “patrimoniale”

  • Occhio attento del Fisco a tutti i movimenti di conto

Tutti elementi che dovrebbero decretare la “morte” del conto corrente (sia bancario che postale).

E invece no! Tutt’altro, il conto corrente è vivo e vegeto! E sempre più “ricco”!

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Bankitalia ha infatti certificato che sui conti correnti degli italiani sono depositati ben 1.460 miliardi di Euro!

Un aumento di quasi il 7% rispetto al 2019.

Come dicono gli economisti: “Cash is King”, il contante è il re.

E’ vero, insieme ai vecchi e cari titoli di Stato, siamo tutti da sempre “innamorati” del conto corrente:

  • soldi sempre disponibili (a patto di prenotarli con qualche giorno di anticipo se vogliamo prelevare i contanti)

  • soldi “al sicuro” (del Bail-in tanto non se ne preoccupa più nessuno, così come pochi sanno che l’articolo 1834 del codice civile stabilisce che “Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà…”, ovviamente l’articolo prosegue affermando che la banca “è obbligata a restituirla”; ma tant’è).

Noi italiani in particolare abbiamo sempre identificato la ricchezza con gli immobili posseduti e con quanti soldi abbiamo “liquidi” sul conto corrente, trascurando altri investimenti che si sarebbero dimostrati molto più redditizi.

Non voglio certo dire che dobbiamo abbandonare il nostro caro conto corrente.

E’ essenziale per la nostra vita: spese ordinarie, bollette, affitto, mutuo, bancomat, carta di credito, stipendio…il conto corrente è lo strumento perfetto per gestirli.

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Da qui a detenere 1.460 miliardi però il passo è bello lungo!

Oltre al fatto che lasciare i nostri soldi sul conto corrente per un periodo molto lungo significa perdere, in termini reali (per colpa dell’inflazione) una parte del nostro potere di acquisto.

Punto di partenza per una decisione oculata su come gestire al meglio questa “eccedenza” è sempre un’analisi accurata della propria situazione personale, familiare, aziendale e finanziaria.

Seguita da una pianificazione finanziaria che ci guidi nelle scelte di investimento.

E se proprio non puoi fare a meno ti detenere liquido un bel “gruzzolo”, almeno scegli un conto corrente che ti faccia mantenere il più possibile il valore “reale” dei tuoi soldi.

Puoi arrivare al 2% di interessi: può non sembrarti granché, ma è sempre meglio che lasciarli, magari pagando, ad invecchiare sul solito conto.

Contattami, sarà un piacere potertene parlare.

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