Aiuto, ho perso il trend!

Allora, il CPI Americano di febbraio uscito settimana scorsa continua a viaggiare, nella sua versione core, sopra il target di inflazione della Fed al 2%. Quando uscirà a metà aprile il dato di marzo dovrebbe incorporare anche il recupero del prezzo del petrolio, e la headline inflation potrebbe avvicinarsi molto al target della Fed e spianare la strada a un rialzo dei tassi a giugno. Stiamo a vedere. Non cambierà comunque molto, anche perchè i dati macro sembrano l’ultima cosa che i mercati guardano di questi tempi. Il mondo sembra un campo minato di incertezze e nessuno sa dove e quando la prossima mina esploderà.

Lasciamo da parte Cina, Brasile, Medio Oriente e simili e concentriamoci sulle due incertezze più certe, perché hanno una scadenza precisa: le elezioni americane il primo martedì di novembre e il referendum sullaBrexit del 23 giugno. Ormai la corsa alla Casa Bianca sembra proprio essere a due. Un concorrente è stracerto, Hillary, l’altro abbastanza, The Donald. La vulgata dice che la Clinton è amica di Wall Street, e che Trump è il suo incubo. Sarà vero? Se guardiamo qualche numero sembra di sì.

Secondo i dati del WSJ finora la campagna dell’ex first lady ha ricevuto dalle firme di Wall Street donazioni per 19 milioni di dollari, Trump per 17.255. Ma questo forse non vuol dire che la Clinton sia amica di Wall Street, ma magari che ha degli amici a Wall Street. Se passiamo dai numeri alle dichiarazioni eccone una recentissima che smentisce la vulgata. A parlare è Marc Faber, editore e direttore di Gloom Boom & Doom Report, una delle newsletter più seguite a Wall Street, e anche investment advisor e fund manager. In un’intervista a Bloomberg ha dichiarato: “se fosse guidata da Trump l’America andrebbe meglio”. Al giornalista che gli chiede se parla sul serio risponde elaborando: “è tutto relativo, date le alternative voterò Trump, al massimo potrebbe distruggere l’America, Hillary Clinton sarebbe capace di distruggere il mondo intero.” Trump fa paura perché è imprevedibile, ma il suo programma di far “tornare grande l’America” indubbiamente piace all’investitore. Nel programma della Clinton c’è di tutto – diritti alle coppie gay, parità salariale uomo-donna, educazione universitaria per tutti, completamento della riforma sanitaria – tranne che l’economia. C’è invece la finanza: più regole stringenti, lotta alla speculazione, etc etc.

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Insomma, per Wall Street la campagna presidenziale da qui a novembre potrà portare qualche mal di pancia. E la Brexit? Qui vale la pena di proporre una scommessa. Scommettiamo che se il 23 giugno vincono i no all’uscita dall’Europa nel giro di qualche settimana, con qualche scusa, si sgonfia e si smonta anche il progetto di fusione tra la Borsa di Londra e quella di Francoforte? Mettiamoci dal punto di vista della City. Nessuno sa veramente cosa vorrebbe dire una Brexit. Ma se succede, il rischio che Londra perda almeno in parte il suo appeal di capitale finanziaria globale c’è tutto. Allora, tiriamo dentro i tedeschi, ci spartiamo la torta e siamo abbastanza al sicuro. Ma se non succede, chi ce lo fa fare? C’è un precedente, fine degli anni 90, euro in arrivo. Anche allora alla City si chiedono se la moneta unica potrebbe marginalizzarli. E annunciano una partnership con Francoforte per creare una piattaforma di trading comune. Poi a metà 2000 le due Borse annunciano un piano di fusione vera e propria, inventano anche il nome, “iX for International Exchange”. Anche allora 50-50 e anche allora CEO ai tedeschi. Poi passa il tempo, si capisce che l’euro non minaccia in alcun modo la supremazia finanziaria di Londra e salta tutto a causa di una fantomatica Opa lanciata su Londra da OM Gruppen, un operatore di Stoccolma di cui nessuno aveva sentito parlare prima. È pensare troppo male immaginare che anche questa volta gli inglesi stiano usando i tedeschi come polizza assicurativa in caso di Brexitpronti a scaricarli se non succede nulla?

 

Casa Bianca e Brexit sono solo due delle mine vaganti che continueranno a circolare nei prossimi mesi. Di Cina non si sente più parlare, e forse proprio per questo bisognerebbe preoccuparsi. Sui mercati sembra sia tornato il sereno dopo il disastro di gennaio e febbraio. La gente in Europa fa la fila per comprare i corporate bond delle banche dopo averli venduti come spazzatura a inizio anno. Una volta si diceva “trend is your friend”.

 

Oggi il problema è che non c’è più il trend. Ci sono delle tempeste improvvise che spazzolano il valore di tutti gli asset senza fare troppe differenze e poi svaniscono nello stesso nulla da cui sono arrivate. In un mondo così la vecchia asset allocation basata su una accurata e segmentata diversificazione funziona sempre meno. Non ci sono più asset class e aree geografiche che si passano il testimone nella staffetta della crescita. Quando arriva arriva, e non ce n’è per nessuno. Bisogna inventarsi qualcosa di diverso e i fund manager più bravi si stanno già attrezzando.

 

Bottom line. Qualunque sia la ricetta della nuova asset allocation dovrà avere un suo centro di gravità, che va sotto il nome di cash. Le tempeste improvvise offrono opportunità spesso irripetibili. Ma se non si dispone del cash per coglierle perché la tempesta ti trova fully invested, diventano solo occasioni perdute.

 

(FinanciaLounge – Weekly Bulletin 21 marzo 2016)


Il Portafoglio resiliente: disciplina e diversificazione

Come l’inizio anno sembra suggerirci, dovremmo abituarci a convivere con una volatilità che, quasi scomparsa dal mercato da qualche tempo, probabilmente tornerà a farsi sentire. In un mare che alterna quiete e tempesta è importante costruire imbarcazioni sempre più resistenti. Sarebbe bello viaggiare veloci e leggeri senza nessuna ingombrante “scialuppa di salvataggio”; ci costerebbe meno e avremmo più spazio per inserire più passeggeri da trasportare fino alla meta.

Portando questo ragionamento alla gestione del portafoglio, occorre quindi poter conciliare bene l’utilizzo della “testa” (ragione) con la cura della “pancia” (emotività) attraverso il metodo e la disciplina. La “testa” ci induce a vedere maggiori effetti positivi che negativi dalla caduta dei prezzi energetici.

Alcuni paesi e settori soffriranno ma la maggior parte avrà da beneficiarne. La “testa” ci suggerisce inoltre che non ci sono alternative agli investimenti azionari se non si vuole avere la certezza dei rendimenti zero dalla liquidità e dalla stragrande maggioranza dei Bond.

Paesi come gli Stati Uniti risultano più rassicuranti che altri ma anche più cari. I listini europei sono forse quelli meglio valutati ma anche più assoggettati ad un rischio di deflazione economica, quindi da prendere con cautela.

La “testa” ci induce a pensare che le Banche Centrali ed in particolare la BCE saranno sempre pronte o più pronte a garantire liquidità al mercato. La migliore situazione occupazionale porterà la Fed ad un primo rialzo dei tassi durante il 2015 ma, credo, abbastanza timido e dilazionato tanto da non dover preoccupare eccessivamente i mercati, perché i dati sulla crescita dei salari e, di conseguenza il loro impatto sui consumi, rimane ancora modesto. La “pancia”, che ci porterebbe far rinnegare talvolta queste scelte di portafoglio, va gestita quindi con disciplina e pazienza.

Gli ultimi due decenni ci hanno insegnato che è importante seguire gli antichi principi di pianificare le aspettative di rendimento per gli strumenti più rischiosi nel giusto (e lungo) orizzonte temporale. Il nostro tempo del “tutto e subito” dovrà essere messo in disparte, almeno nelle scelte di investimento. Di conseguenza dovremo avere in portafoglio attività azionarie perché sono le uniche in grado di ambire a qualche ritorno percentuale ma che dovremo proteggere, coprire anche completamente in quei momenti da “mal di pancia” che arriveranno come i virus intestinali che per fortuna sono, spesso, di breve durata. Andrà privilegiata quindi la gestione flessibile rispetto a quella direzionale, magari contraddistinta anche da una componente valutaria che potrebbe rivelarsi vincente nel corso del 2015.


"Manuale" per genitori (e figli): ragazzi maggiori di 18 anni

Questo post, a differenza di quelli delle fasce di età minori, si rivolge oltre che ai genitori anche direttamente ai figli che, ormai maggiorenni, devono essere in grado di operare autonome scelte finanziarie.

 

17    Devi utilizzare la carta di credito solo quando sei sicuro di poter rimborsare la spesa entro il mese successivo.

Risparmiare Accantonare
  • Non rimborsare in tempo quanto speso con la carta di credito e, in generale, saldare i propri debiti in ritardo, può segnare negativamente la tua “affidabilità finanziaria e creditizia” e precluderti la possibilità di aprire nuovi rapporti finanziari in futuro.
  • Trova piuttosto una carta di credito “ricaricabile” che non preveda costi di gestione.
  • Rammenta che nella vita quotidiana puoi trovarti di fronte ad un’emergenza che comporti una spesa imprevista: è pertanto importante mantenere sempre una certa disponibilità di spesa, anche sul tuo bancomat o sulla carta di credito.

 

18   Sottoscrivi un’assicurazione medica integrativa 

  • Confronta prezzi e caratteristiche di diverse assicurazioni, così come faresti con altri prodotti prima di acquistarli.
  • Se i tuoi genitori ne hanno già una valuta fino a che età sei coperto anche tu.

 

19   È importante, per far fronte ad eventuali emergenze, accantonare l’equivalente delle tue spese necessarie per vivere 3 mesi

  • Fai una lista delle tue spese (affitto, bollette, cibo, ecc…) per vedere quanto spendi ogni mese: così saprai quanto dovrai accantonare per far fronte alle spese di tre mesi.
  • Deposita i soldi in un posto sicuro come un conto bancario o un libretto postale.
  • Se riesci, accantona l’equivalente di 6/9 mesi di spese, invece che solo 3.
  • Quando avrai accantonato il tuo “fondo per le emergenze”, continua a risparmiare, rendendo automatico l’accantonamento di almeno il 10% di quanto guadagni.

 

20   Quando investi tieni ben presente i rischi e le spese

  • Investi in un fondo pensione il prima possibile.
  • Mettere tutte le uova nella stesso paniere può comportare molti rischi: investi nel giusto mix di azioni, obbligazioni e liquidità.
  • Compara rischi, rendimenti attesi e costi.
  • Rifletti sui tuoi obiettivi: frequentare l’università? Comprare casa nei prossimi 10 anni? Acquistare un auto in 5? Definisci 2 obiettivi finanziari di lungo periodo e pianifica come fare a raggiungerli.


"Manuale" per genitori: ragazzi 14-18 anni

13   Quando deve scegliere quale scuola, università o corso di specializzazione frequentare accertati che consideri quanto la sua scelta ti costi

  • Analizzate insieme i costi delle diverse scuole, dei corsi o delle università.
  • Sottolinea a tuo figlio che i laureati guadagnano generalmente più del doppio dei ragazzi che non hanno frequentato l’università.
  • Valutate insieme quanto puoi contribuire alle sue spese di studio e al suo mantenimento.

 

14   Si deve evitare di utilizzare la carta di credito per comprare cose che non possiamo permetterci di comprare in contanti

  • Compila insieme a tuo figlio un elenco delle entrate e delle uscite che ha ogni mese.
  • Fagli capire quanto è importante pianificare in anticipo risparmi e spese.
  • Stabilisci questa regola: si può utilizzare la carta di credito solo quando si è sicuri di poter rimborsare la spesa entro il mese successivo.

 

15   Il tuo primo stipendio può essere più basso di quanto ti aspetti a causa delle imposte

Entrate e uscite ragazzi
  • Analizza con tuo figlio la differenza tra stipendio lordo (prima che vengano detratte tutte le imposte) e stipendio netto (quello che porti a casa).
  • Spiega che l’ammontare delle imposte dipende da quanto si guadagna.
  • Valutate insieme a cosa servono imposte e tasse: scuole, strade, ospedali ecc.
  • Quando tuo figlio avrà una “entrata” stabile, aiutalo ad iniziare un piano di risparmio “automatico”, affinché almeno il 10% dei suoi guadagni venga accantonato.

 

16   Un ottimo strumento dove risparmiare e investire denaro è il Fondo pensione

  • Apri subito un Fondo pensione a tuo figlio (o a tuo nipote).
  • Spiegagli che avrà un risparmio fiscale sia su quanto versa che sui guadagni realizzati.
  • Fate insieme alcune simulazioni di versamenti e rendimenti e calcolate in quanti anni verrà raddoppiato l’importo versato.
  • Spiega a tuo figlio che quando inizierà a lavorare potrà versare parte dello stipendio direttamente nel fondo pensione e che contribuirà anche il suo datore di lavoro.


"Manuale" per genitori: bambini 11-13 anni

9   Dovresti risparmiare 10 centesimi per ogni Euro che ricevi

bambini in banca
  • Incoraggia tuo figlio a risparmiare sempre il 10% del denaro che riceve.
  • Tuo figlio deve fissare l’obiettivo di comprarsi qualcosa che desidera e deve impegnarsi per raggiungerlo.
  • Per rinforzare la sua abitudine a risparmiare, accompagna tuo figlio in banca 2 o 3 volte all’anno, e fagli vedere come ogni volta aumenta il suo conto.
  • Prendi in considerazione un piano di incentivi: ogni Euro risparmiato da tuo figlio, tu versi 25 centesimi.

 

10   Inserire informazioni personali, come numero di conto o di carta di credito, on line è pericoloso perché qualcuno potrebbe “rubarle”

  • Parla con tuo figlio dei rischi di inserire dati personali on line.
  • Spiega che i ladri informatici possono usare informazioni personali per aprire contratti di carte di credito a suo (o tuo) nome.
  • Spiega che le offerte “gratis” che si trovano sul web, come telefoni cellulari o suonerie in regalo, sono truffe per far spendere soldi senza ricevere nulla in cambio.
  • Stabilisci la regola che tuo figlio non risponda a email di sconosciuti e che non “clicchi” su popup pubblicitari.

 

11   Prima risparmi, più velocemente il tuo denaro può crescere grazie agli interessi composti

  • Gli interessi composti sono quando tu guadagni sia da quanto hai risparmiato sia dagli interessi già maturati.
  • Dimostra a tuo figlio che se risparmia 100 Euro all’anno a partire dai 14 anni, quando ne compirà 65, avrà circa 23.000 Euro; se invece inizia a risparmiare a 35 anni ne accantonerà soltanto 7.000 a 65 anni (ipotizziamo un interesse medio annuo del 5%).
  • Analizza insieme a tuo figlio quanto può risparmiare. A cosa dovrà rinunciare? Ne vale la pena?

 

12   Utilizzare la carta di credito è come prendere soldi in prestito: se non si “restituiscono” entro il mese successivo si dovranno pagare interessi, facendo così aumentare la somma spesa originariamente

  • Dì a tuo figlio di non utilizzare la carta di credito per comprare cose che non può permettersi di comprare pagando in contanti.
  • Guarda insieme a tuo figlio le diverse offerte di carte di credito, analizzandone i costi e gli eventuali interessi passivi.
  • Parlate insieme di come la carta di credito può essere utile per acquisti online o per comodità.


"Manuale" per genitori: bambini 6-10 anni

5   Hai bisogno di fare delle scelte su come spendere i soldi

Educazione spesa bambini
  •     Coinvolgi tuo figlio in alcune piccole decisioni: per esempio al supermercato spiegagli perché scegli un articolo invece di un altro.
  •     Dai 2 Euro a tuo figlio e lascialo scegliere quale frutto acquistare.
  •     Mentre fai acquisti con tuo figlio chiediti ad alta voce: ho proprio bisogno di questa cosa? Posso prenderla in prestito? Costerebbe meno da qualche altra parte?

 

6   E’ utile guardarsi intorno e confrontare i prezzi prima di acquistare

  •     Insieme al tuo bambino confronta i prezzi di un particolare giocattolo in diversi negozi, sia on line che nella tua città.
  •     Utilizza buoni sconto e mostra a tuo figlio quanto stai risparmiando.
  •     Fagli tenere parte di quanto stai risparmiando se ti aiuta a trovare, stampare e ritagliare buoni sconto.

 

7   Può essere costoso e pericoloso condividere informazioni on line

  •     Conosci i siti web che visita tuo figlio.
  •     Decidi quali siti siano appropriati e blocca tutti quelli inopportuni, anche attraverso software di controllo (parental control).
  •     Stabilisci la regola che tuo figlio non dia mai nessuna informazione personale on line, come data di nascita, indirizzo, numero di telefono o la scuola frequentata.
  •     Non permettergli mai di acquistare qualcosa on line senza il tuo permesso.

 

8   Mettere i tuoi risparmi in un conto o in un libretto remunerato li protegge e ti pagherà degli interessi

  •     Visita una banca o un ufficio postale insieme a tuo figlio.
  •     Chiedete il tasso di interesse su un conto di risparmio.
  •     Spiega a tuo figlio che i soldi depositati in un conto di risparmio sono garantiti dallo Stato; anche se la banca chiuderà, riavrà indietro i suoi soldi.
  •     Apri un conto di risparmio per tuo figlio.


"Manuale" per genitori: bambini 3-5 anni

Come anticipato, inizia con questo post una serie di suggerimenti ed esercizi pratici (divisi per fasce di età) che noi genitori possiamo condividere con i nostri figli per accompagnarli nella loro crescita, anche quella finanziaria.

 

1   I soldi sono necessari per comprare molte cose

  •     Tuo figlio deve riconoscere monete e banconote e il loro valore.
  •     Discuti con lui su come può valutare qualcosa che non costa denaro, come, ad esempio, giocare con un amico.
  •     Identificate insieme oggetti che costano denaro, come un gelato, la benzina dell’automobile o i vestiti.

 

2   Il denaro si guadagna lavorando

  •     Descrivi il tuo lavoro ai tuoi figli o nipoti.
  •     Fatevi un giro e osservate persone che lavorano, come l’autista di un autobus, un poliziotto o un muratore.
  •     Spiega che alcune persone intraprendono un lavoro tutto loro, come un negozio o un ristorante, e che queste persone sono chiamate imprenditori.
  •     Incoraggia i tuoi figli a pensare a come potrebbe guadagnare soldi, allestendo ad esempio un mercatino di giornalini, di biscotti o di giocattoli usati.

 

3   A volte potresti dover aspettare prima di comprare qualcosa che vuoi

Pianificazione risparmio bambini Educazione risparmio bambini
  •     Quando tuo figlio è in fila ad una giostra o quando non vede l’ora di andare in vacanza, sottolinea che a volte dobbiamo aspettare per avere le cose che vogliamo.
  •     Prendi 3 vasetti e identificane uno per i soldi da risparmiare, uno per quelli da spendere subito e uno per quelli da condividere con i bambini che hanno meno di lui.
  •     Suggerisci a tuo figlio di mettere parte del denaro nel vasetto dei “risparmi”, così potrà comprare un giocattolo quando avrà risparmiato abbastanza.

 

4   C’è differenza tra le cose che vuoi e le cose di cui hai bisogno

  •     Mentre stai facendo acquisti, sottolinea gli oggetti essenziali come il cibo o i vestiti e chiedi a tuo figlio di individuare gli oggetti che vorrebbe ma che non sono essenziali.


''Mamma e papa' tirano fuori i soldi dal muro''...

Educazione finanziaria

Così dice un bambino delle scuole elementari vedendo i propri genitori prelevare col bancomat…

Come ben evidenziato da un recente articolo apparso su Corriere.it, il livello di educazione finanziaria degli italiani risulta tra i più bassi dei Paesi sviluppati non solo tra i più piccoli, ma anche tra gli adulti.

E questa mancanza di cultura finanziaria adeguata, davanti a mercati finanziari sempre più “complessi”, non fa che allontanare gli investitori, alimentando la disaffezione e la sfiducia verso banche e investimenti.

Tante volte infatti siamo portati a mettere da parte le cose che non riusciamo a comprendere (o meglio, che crediamo di non riuscire a comprendere…).

Che fare dunque per migliorare la nostra cultura finanziaria?

La soluzione più immediata è sicuramente quella di rivolgersi ad un consulente finanziario che ci accompagni nelle scelte di investimentoche risultino le più appropriate per noi e, cosa altrettanto importante, che ci aiuti a comprenderle.

In questo post voglio approfondire un’altra educazione finanziaria, quella che abbiamo la responsabilità di trasferire ai nostri figli e ai nostri nipoti, fin da giovanissimi, perché un bambino formato sul significato di guadagnare, spendere e investire ha le basi per diventare un adulto più responsabile.

Il tema è talmente importante ed attuale che anche il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, attraverso il sito moneyasyougrowth.org, ha rilasciato un vero e proprio manuale per i genitori (e per i ragazzi) carico di contenuti atti ad accompagnare il bambino nella sua crescita, perché prima ancora che l’educazione finanziaria arrivi al bambino da insegnanti o istituzioni, possa arrivare dai genitori.

Il sito, anche se ritagliato sulla realtà e le abitudini statunitensi, fornisce 20 principi base da cui non si può prescindere. Nel mio blog troverete questi suggerimenti suddivisi in 5 fasce di età.

I bambini più piccoli (3-5 anni) devono ad esempio sapere innanzitutto che i soldi servono per comprare cose, che il denaro deriva dal lavoro, che c’è una differenza sostanziale tra ciò che si vuole e ciò di cui si necessita e che quindi ogni scelta d’acquisto va ponderata.

Nella fase di crescita tra i 6 e i 10 anni è fondamentale che il bambino impari il concetto di scelta e di sicurezza: scegliere cosa comprare e dove comprarlo a seconda dei prezzi, prestare attenzione allo shopping online e pensare all’apertura di un conto corrente su cui maturare interessi.

A 11-13 anni i bambini sono in una fase intermedia in cui è già giusto pensare al risparmi prima si inizia a risparmiare, prima se ne trarranno benefici. Sì alla carta di credito, ma attenzione, va sempre considerata per quello che è, ovvero una tipologia di prestito che bisogna essere in grado di poter ripagare.

Tra i 14 e i 18 anni per gli adolescenti è il momento di pensare ad un fondo pensione e a guadagnare un primo “stipendio”. Ma attenzione…i soldi guadagnati saranno meno di quello che ci si aspetta perchè bisogna sempre pagare le tasse!

Per gli over 18 è auspicabile l’apertura di un’assicurazione medica, l’inizio di un investimento vero e proprio in un portafoglio diversificato, con la consapevolezza che, prima di ogni investimento, vanno bilanciati rischi e spese inderogabili.

Non solo teoria, perché, per ogni fascia d’età, ci sono delle attività che figli e genitori possono svolgere insieme in modo che il bambino leghi un determinato concetto un ad un’esperienza concreta. Qualche esempio? Per far capire ad un bambino di 3 anni che i soldi si guadagnano lavorando, può essere utile un semplice giro per la città mostrandogli persone al lavoro, come un autista o un poliziotto. Un bambino più grande può capire l’importanza della scelta all’acquisto coinvolgendolo nella spesa famigliare, dandogli il piccolo compito di comprare un determinato prodotto ad un buon prezzo.

E tu hai già iniziato a trasferire cultura finanziaria ai bambini e ai ragazzi della tua famiglia?

In che modo?


Banche colpite da fermezza di Draghi: “Le banche devono poter essere bocciate e se devono essere bocciate lo saranno, non si discute”

Perdite pesanti oggi in Borsa per le principali banche italiane: si va dal -2,61% di IntesaSanPaolo al -6,49% di Monte Paschi (i mercati scommettono su una sua nazionalizzazione?).

Cali non giustificati dall’aumento dello spread btp/bund, ma dalle ferme parole del Presidente dell’Eurotower.

“Le banche devono poter essere bocciate e se devono essere bocciate lo saranno, non si discute”, ha detto Mario Draghi, governatore della Bce, a Bloomberg Tv. In molti Paesi dell’Eurozona l’azione della vigilanza ha spinto le banche a rafforzare sostanzialmente il proprio capitale, “ma certamente ora è l’inizio di un cambio di marcia”, ha aggiunto.

La Banca centrale europea non avrà pertanto alcuna esitazione nel bocciare le banche che non passano la prova degli stress test il prossimo anno.

L’esame degli attivi delle banche europee che condurrà la Bce in vista della supervisione unica inizierà nel novembre 2013 e continuerà per 12 mesi. Per l’Italia saranno esaminati i principali 15 istituti di credito:   Banca Carige, Mps, Credito Valtellinese, Banca Popolare Dell’Emilia Romagna, Banca Popolare Di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Banco Popolare, Credito Emiliano, Iccrea Holding (Bcc) Intesa Sanpaolo, Mediobanca, UniCredit, Ubi, Veneto Banca.

L’operazione, spiega Francoforte, si fonderà su tre fasi: una valutazione del rischio per individuare, qualitativamente e quantitativamente, i fattori chiave di rischio comprese la liquidità, l’indebitamento e la raccolta. Quindi si svolgerà l’esame vero e proprio degli attivi per migliorare la trasparenza dell’esposizione delle banche, setacciando la qualità degli attivi includendo la valutazione del collaterale e i relativi accantonamenti. La terza fase vedrà la realizzazione di stress test per verificare la solidità dei bilanci bancari. Come emerso martedì 22, alle banche sarà richiesto un indice di capitale (common equity Tier 1) dell’8 per cento.

La Bce intanto insiste che, affinchè l’esame degli attivi possa avere successo, è “fondamentale” predisporre ex ante una rete di sicurezza (backstop) per quelle banche che dovessero mostrare carenze di capitale. L’istituto centrale ricorda così le decisioni assunte a livello europeo secondo le quali gli istituti di credito in grado di mantenersi in piedi con le proprie forze debbano ricorrere in primo luogo a fonti di capitale privato: in caso di insolvenza, dovranno rispondere per primi azionisti, obbligazionisti e creditori, secondo una sequenza da definire. Nel caso in cui queste non siano insufficienti, in ogni caso, dovranno intervenire fondi pubblici dei singoli stati nazionali dove è situata la banca in difficoltà. Un orientamento, ricorda la Bce, deciso anche nel Consiglio europeo dello scorso giugno.

”Sono sicuro che verranno creati dei meccanismi pubblici finanziari di salvaguardia (public backstop) prima che inizi la revisione degli attivi”, ha in ogni caso commentato Draghi spiegando che “c’è un impegno esplicito” da parte dei Paesi su questo tema. Quindi ha sottolineato che mettere in piedi questi backstop pubblici “non significa che debbano essere utilizzati, perché in prima battuta verranno usati i soldi degli investitori privati”.

Draghi ha fatto espresso riferimento all’accordo stipulato all’Ecofin il 27 giugno scorso che prevede il contributo dei privati nel salvataggio di una banca: gli investitori privati, infatti, dovranno subire una perdita dell’8% degli attivi dell’Istituto di credito prima che il Governo possa intervenire.

Nell’ordine saranno chiamati quindi a rispondere: gli azionisti, gli obbligazionisti junior, gli obbligazionisti senior e i depositi oltre i 100.000 Euro.

 

Che ne pensi? Ti interessa sapere come evitare inutili rischi?


La pianificazione finanziaria: come funziona

La pianificazione finanziaria: come funziona. The Financial Planning Process

La pianificazione finanziaria è il processo di medio/lungo termine per gestire più saggiamente le tue finanze, che ti permette di soddisfare i tuoi bisogni, raggiungere i tuoi obiettivi e realizzare i tuoi sogni e, allo stesso tempo, affrontare gli ostacoli finanziari che inevitabilmente insorgono in ogni fase della vita.

Vediamo passo per passo come funziona:

1- Stabilire gli obiettivi

Per prima cosa è necessario identificare i tuoi bisogni, inclusi quelli della tua famiglia. Altrettanto importanti sono la tua storia e le tue credenze così come le priorità e preferenze.

2- Fissare l’orizzonte temporale

Il periodo di tempo entro il quale, rinunciando almeno in parte alla disponibilità finanziaria, ti attendi di ottenere un rendimento dell’investimento in linea con gli obiettivi prefissati.

Può essere breve, medio o lungo ed è determinato anche dalle tue situazioni oggettive quali gli obiettivi e l’età.

3- Individuare la propensione al rischio

La propensione al rischio rappresenta la massima disponibilità a sopportare le oscillazioni dei mercati, nel caso in cui durante la vita dell’investimento non si siano prodotti i risultati sperati. La chiara individuazione della tua propensione al rischio permette di scegliere consapevolmente, prevenendo decisioni avventate che portino poi a modifiche di portafoglio nei momenti di panico.

4- Raccogliere i dati finanziari e analizzare la situazione finanziaria attuale

In questa fase è necessario analizzare le scelte fatte per poter esaminare compiutamente la tua situazione finanziaria.

Quali sono i tuoi punti di forza e le tue aree di miglioramento finanziarie?

Com’è il tuo “cash flow“? Stai risparmiando abbastanza? Qual è il tuo patrimonio? Com’è investito in questo momento? Hai la giusta asset allocation, la corretta diversificazione per la tua tolleranza del rischio? Quali lacune possono essere colmate?

5- Sviluppare un piano finanziario personalizzato

Identificati i tuoi obiettivi, i tuoi orizzonti temporali e la tua propensione al rischio, viene predisposto un piano che rifletta la tua personalità unica e delinei le strategie per realizzare i tuoi obiettivi.

Viene determinata l’asset allocation appropriata e vengono selezionate le soluzioni finanziarie più efficienti.

L’asset allocation, cioè la messa in pratica del piano, consiste proprio nella traduzione in chiave economica del tuo profilo di investitore.

Le strategie possono includere la pianificazione pensionistica, il controllo del rischio, il finanziamento del l’istruzione dei figli, la pianificazione degli investimenti immobiliari, la gestione dei flussi di risparmio, la pianificazione fiscale e successoria e così via.

Di più: per essere ancora più produttivi, ogni bisogno, ogni obiettivo, ogni sogno ha il proprio orizzonte temporale, la propria asset allocation e soluzioni specifiche, proprio perché ogni diversa situazione deve essere approcciata nel modo più opportuno.

Esigenze di tutela del patrimonio a breve termine, ad esempio, devono essere soddisfatte in modo diverso rispetto a quelle della costituzione di un capitale per l’educazione dei figli nei prossimi 15 anni.

Un’adeguata asset allocation presidia e rende possibile anche il raggiungimento della diversificazione finanziaria, nel rispetto dell’elementare regola secondo la quale è bene “non mettere tutte le uova nello stesso paniere per non rischiare di perderle tutte in caso di incidente”.

E’ necessario sottolineare che la determinazione dell’asset allocationè la scelta strategica più importante all’interno del processo di pianificazione finanziaria.

6- Attivare il piano, controllarlo e apportare i necessari aggiustamenti

Si realizzano le raccomandazioni e si intraprendono tutte le azioni necessarie per attuare il piano finanziario.

Il piano deve sempre essere costantemente controllato per verificare che le scelte fatte si mantengano in linea con i tuoi obiettivi e con l’evoluzione dei mercati finanziari: è necessario essere pronti a effettuare tutti i necessari aggiustamenti per preservarne l’efficienza.

L’asset allocation messa a punto sulla base di un dato profilo finanziario non sarà valida per sempre.

Ad esempio, il trascorrere del tempo e l’avvicinarsi del momento in cui è atteso il soddisfacimento del bisogno al quale l’investimento è finalizzato rendono necessario rivedere l’orizzonte temporale. Oppure, modifiche alla situazione familiare possono invece richiedere una revisione del profilo di rischio. L’eventuale nuovo profilo che scaturisce dall’attività di revisione genera la decisione di modificare il portafoglio, per renderlo coerente con il cambio delle premesse sulle quali si basava la versione precedente.

Ricorda, la pianificazione finanziaria è un metodo, non un prodotto.

 

La pianificazione finanziaria e la consulenza di asset allocation