FARETE - 7 e 8 SETTEMBRE 2022 a BOLOGNA FIERE: il luogo giusto per trovare RISPOSTE

Il 7 e 8 settembre 2022 a Bologna Fiere si svolgerà FARETE, l’evento annuale organizzato da Confindustria Emilia dedicato al networking e allo sviluppo di relazioni.

Nell’ultima edizione del 2019, la Fiera ha visto partecipare 18.000 persone, con oltre 800 Espositori e 100 Workshop e one to one.

Quest’anno noi come Azimut saremo Main Sponsor.

Di seguito il link dell’invito con cui registrarsi a Farete e la nostra Agenda Workshop.

L’agenda riporta il link per procedere con l’iscrizione ai workshop che riporto di seguito insieme all’agenda completa dei workshop di Farete:

Oltre alle conferenze dedicheremo agli ospiti incontri one-to-one con specialisti e gestori del mondo finanziario.

Si potranno approfondire i servizi alle imprese che oggi il nostro gruppo può mettere a disposizione e tutte le esigenze di finanza personale e familiare:

– Private Debt (direct lending, mini bond, green bond, convertible bond,…)

– Private Equity (operazioni di minoranza o maggioranza, con nostri fondi o con fondi terzi,…)

– Crowdfunding (start up, Pmi, real estate,…)

– FINTECH e servizi digitali per le imprese (anticipo fatture digitale, aggregazione conti, conti correnti aziendali digitali, Intelligenza Artificiale a disposizione del PMI, certificazioni carbon neutral,…)

– Servizi di analisi portafoglio, immobiliare, successoria, previdenziale,…

e molto altro.


ALI VIRTUAL EXPO 6-7 aprile 2022

Dal 2014 Azimut mette in relazione le imprese e gli investitori, per offrire loro gli strumenti e le soluzioni più efficienti per soddisfare le loro esigenze.

Nell’ottobre del 2019 AZIMUT LIBERA IMPRESA EXPO ha portato alla Convention di Milano migliaia di imprenditori, investitori e professionisti.

Sei un Imprenditore e vuoi valutare nuove opportunità, finanziarie e non, per la tua azienda? Soluzioni finanziarie alternative ai canali tradizionali nonché servizi aziendali innovativi sia a livello gestionale che operativo?

Sei un Professionista che aiuta gli imprenditori a fare le scelte migliori per la loro azienda?

Sei un Investitore e desideri una view sull’evoluzione del mercato?

Oggi Azimut organizza un nuovo evento totalmente digitale che, nelle giornate del 6 e 7 aprile 2022, tra incontri, conferenze e tavole rotonde, darà la possibilità a professionisti, imprenditori, PMI e investitori, di scoprire nuove soluzioni sempre più accessibili e digitali per le quali Azimut, in questi anni, è diventata sempre più un punto di riferimento (Azimut Direct e Azimut Market Place sono 2 esempi concreti e già ampiamente utilizzati dalle PMI italiane).

Sto parlando di ALI VIRTUAL EXPO.

Registrati subito all’evento per prenotarti alle conferenze o tavole rotonde che più ti interessano.

REGISTRATI

Con la possibilità, per chi si è registrato, di poterle rivedere anche “on demand” nelle settimane successive.

E per qualsiasi richiesta di approfondimento:


    🎶 Ancora tu….ma non dovevamo vederci più?!? 🎶

    Neanche il tempo di goderci l’uscita (più o meno) dal Covid che ci ritroviamo davanti a casa un altro cigno nero…

     

    A dire il vero la prima strofa della canzone di Battisti recita:

    🎵 Ancora tu

    Non mi sorprende, lo sai

    Ancora tu

    Ma non dovevamo vederci più? 🎵

     

    Anche se l’arrivo di un evento imprevisto (il c.d. cigno nero, appunto) non dovrebbe sorprenderci completamente, quando succede, le reazioni sono pressoché sempre le stesse.

    Non mi addentro in analisi sul conflitto che non mi competono: è sufficiente accendere la televisione per trovare schiere di “esperti” (o presunti tali).

    Siamo passati infatti dai virologi e specialisti di vaccini agli esperti di geopolitica e tattiche militari.

    Nonostante però la forte opposizione di tutto il mondo “occidentale” (e non solo, viste le proteste in atto in diverse città della stessa Russia) il conflitto in Ucraina prosegue.

    Ci auguriamo tutti che i negoziati facciano prevalere presto il buon senso, ma nel frattempo il contesto è questo e anche i mercati finanziari stanno reagendo con comprensibile nervosismo.

    Come sempre accade davanti a un cigno nero, di fronte a situazioni di incertezza, la paura (e anche le speculazioni) la fanno da padrone, con brusche discese ma anche con repentini recuperi.

    E’ ovviamente troppo presto per capire gli impatti che si avranno sull’economia globale che stava brillantemente reagendo alla pandemia.

    E’ tuttavia poco saggio andare a modificare in modo significativo la composizione dei propri investimenti: sia che prevalgano i timori sia che emerga la voglia di “approfittare” a tutti i costi dei ribassi.

    Mi viene in mente questo esempio: 

    Immagina di essere in auto e aver impostato il navigatore per raggiungere la tua meta.

    Durante il viaggio però succede un imprevisto, ti trovi davanti una colonna di auto ferme: il navigatore ti avvisa che, a causa del traffico, raggiungerai la meta con 10 minuti di ritardo, ma quella strada rimane la migliore. Cosa fai?

    Ti sarà capitato almeno una volta di spegnere il navigatore e fare di testa tua, andando a imboccare stradine secondarie che magari neanche conoscevi.

    Risultato? Se anche non ti sei “perso”, sei arrivato non con 10, ma magari con 40 minuti di ritardo!

    Avrai certamente evitato il fastidio temporaneo di una coda, ma hai peggiorato senza dubbio il risultato che ti eri prefisso prima di partire.

    Nel medio lungo periodo i risultati soddisfacenti arrivano soprattuto grazie al nostro comportamento e non solo grazie all’andamento dei mercati finanziari che, come dice il Prof. Ruggero Bertelli, massimo esperto di finanza comportamentale, “oscillano, tentennano, traballano…mentre salgono nel tempo”.


      PRIVATE DEBT: Chi ha detto che le OBBLIGAZIONI non rendono più nulla??!?

      Ammontano ad oltre 375 miliardi i titoli di Stato italiani scaduti o in scadenza nel 2021, a cui si aggiungono i 260 miliardi che giungeranno a termine nel 2022.

      Una cifra enorme che andrà ad alimentare ancora di più i conti correnti (che già stanno per toccare i 2.000 miliardi di euro!)

      Che fare con questa montagna di soldi?

      • Una possibilità è lasciarli “dormire” sul conto corrente a rendimento zero.

      O negativo visti i costi che molte banche stanno iniziando ad esigere. Non potendo applicare tassi negativi (vietati dalla legge in Italia) le banche si sono infatti inventate la “excess liquidity fee”, una commissione calcolata sulla liquidità eccedente un determinato importo.

      • Oppure reinvestirli in nuove emissioni di titoli di Stato o di buoni postali.

      Che però con rendimenti ben inferiori all’1% (lordo) a 10 anni, non risultano particolarmente convenienti.

      Anche perché l’inflazione sta iniziando a rialzare la testa, pertanto tra 10 anni avresti la certezza di ritrovarti (in termini di reale potere di acquisto) con meno soldi di quanto ne hai oggi

      Un esempio concreto di cosa significa inflazione? Quello che è successo ai risparmiatori americani che hanno acquistato un titolo di Stato Usa lo scorso anno.

      Nei sei mesi cha vanno dall’inizio di aprile alla fine di settembre del 2020, il rendimento del decennale americano ha oscillato tra lo 0.50 e lo 0.60 per cento. Trilioni di dollari di titoli decennali sono stati quindi comprati per sei mesi sapendo che si sarebbe ottenuto, dal 2020 al 2030, un flusso cedolare complessivo compreso tra il 5 e il 6 per cento, più qualche briciola per gli interessi composti e meno le tasse. 

      È bastato un anno di inflazione (al 5.0 per cento dal maggio 2020 al maggio 2021) per vedersi portare via dieci anni di cedole. Ora ne restano altri nove. Con l’inflazione a zero per nove anni si andrà in pari, ma con l’inflazione sopra il due per cento (che la Fed dichiara di volere nella prossima fase storica e che la Bce si prepara ad annunciare come obiettivo non appena sarà terminata la sua revisione strategica) gli sfortunati compratori di Treasuries del 2020 si troveranno nel 2030 con una perdita di potere d’acquisto, come minimo, del 18 per cento. E questo sul risk free per antonomasia.

      Quali alternative ci sono?

      • Immobili e azioni (e bitcoin) sono senza dubbio una possibilità, ma meritano un approfondimento differente da parte tua.
      • Se invece vuoi rimanere nell’ambito degli investimenti a basso rischio, del credito, delle obbligazioni, una soluzione c’è, anche se ancora poco conosciuta. 

      Sto parlando degli investimenti in fondi di Private Debt.

      Fino a poco tempo fa riservati ad investitori istituzionali o grandi patrimoni, ora invece sono ampiamente accessibili a tutti gli investitori e riescono ad offrire rendimenti di tutto rispetto anche con durate più brevi di quelle a cui siamo abituati con i BTP.

      I fondi di Private Debt acquistano titoli obbligazionari e altri strumenti di credito emessi da piccole e medie aziende.

      Certamente ci vuole la giusta competenza ed esperienza per selezionare le aziende giuste e acquisire i titoli migliori, per questo è opportuno investire attraverso un fondo che lo faccia in modo professionale.

      Il Private Debt porta con sé diversi vantaggi:

      • sostiene concretamente le nostre imprese, elemento essenziale per alimentare la crescita economica del nostro Paese;
      • è completamente esentato dalle imposte sulle plusvalenze e successorie (rientrando nella normativa dei PIR alternativi);
      • la maggior parte dei prestiti beneficiano della garanzia sul capitale da parte del Ministero dello Sviluppo Economico attraverso il Fondo Centrale di Garanzia per le PMI (quindi la stessa garanzia dello Stato che hanno i BTP);
      • offre ottimi rendimenti: tra il 4 e il 6 per cento annuo (a fronte del rendimento di un BTP di pari durata tra lo 0.30 e lo 0.50 per cento).

      Hai anche tu titoli in scadenza o “troppa” liquidità sul conto corrente?

      Il Private Debt può diventare sicuramente una perfetta soluzione.

       


      Chi colpisce la patrimoniale? E quando arriverà?

      Siamo tutti così preoccupati della patrimoniale del Governo che non ci siamo accorti che di imposte e altri balzelli sul patrimonio ne abbiamo già in abbondanza!

      Mi ero ripromesso di non cadere anch’io sulla patrimoniale perché non è il massimo far leva sulla paura per portare le persone ad intraprendere comportamenti più efficienti.

      Nelle ultime settimane però, insieme a quelle sull’aumento delle imposte di successione, le domande sulla patrimoniale sono le più ricorrenti, oltre che uno degli argomenti più ricercati sui motori di ricerca.

      Patrimoniale: la mettono?

      Sui conti correnti da quale cifra?

      Su quali altri investimenti?

      Il primo dato certo è che abbiamo un mare di debito pubblico (oltre 2.600 miliardi di Euro) in costante aumento.

      E se è vero che con il Recovery Plan non dovremmo avere problemi di liquidità nell’immediato, vedremo tuttavia crescere ulteriormente il nostro deficit.

      In questo momento fare debito è ammesso e dovuto, altrimenti dove si prendono i soldi?

      Sono parole dell’ex ministro Elsa Fornero che poi però aggiunge che “sarebbe onesto introdurre una patrimoniale per non addossare tutto il problema alle generazioni future (quando prima o poi il debito dovrà essere ripagato) anche se molto difficilmente qualche partito può pensare di proporla”.

      E più o meno lo stesso suggerimento ci è arrivato anche dal Fondo Monetario Internazionale.

      Il problema di dover abbassare il debito presto o tardi verrà affrontato e andare a toccare i risparmi delle persone (e delle imprese) è senza dubbio la strada più semplice e immediata.

      Oltre al fatto che un governo tecnico come quello attuale a cui dare la colpa toglierebbe la responsabilità ai partiti…(si vedano le patrimoniali più famose che tutti ancora ricordiamo: Amato e Monti, due tecnici appunto).

      Su quali investimenti, sul quali conti correnti e su quali cifre e percentuali è ancora impossibile prevederlo.

      Certo è che i 2.000 miliardi depositati sui conti correnti italiani sono una preda facile e pronta ad essere aggredita….

      Non dimentichiamo però che imposte patrimoniali su immobili e investimenti ci sono già da parecchi anni.

      E per quel che riguarda i conti correnti è concreto soprattutto il rischio di due patrimoniali più o meno nascoste: 

      • l’inflazione, che sta ritornando ad essere un fattore soprattutto per l’aumento delle materie prime e
      • i costi che ormai quasi tutte le banche stanno iniziando ad applicare alla liquidità dormiente sui conti correnti.

      Qualche esempio?

      Fineco minaccia di chiudere i conti superiori ai 100 mila Euro; altre banche, pur non minacciando la chiusura vera e propria dei conti, si stanno muovendo con l’obiettivo di disincentivare il risparmio: Bnl si appresta ad addebitare 1.000 Euro ogni trimestre alle giacenze superiori al milione di Euro, Unicredit è decisa ad introdurre una commissione di giacenza (0,50%) per importi superiori ai 100 mila Euro sui conti aziendali e di partite IVA, Bper è pronta a minare i conti di nuova apertura di imprese e partite Iva superiori ai 100 mila Euro con una rilevante commissione di liquidità, Banco Bpm – infine – ragiona su un sistema di commissioni proporzionali alle cifre depositate (fonte corriere.it)

      E all’estero? Germania e Francia hanno da tempo adottato tassi negativi sulle giacenze superiori ai 100 mila Euro: una misura che in Italia non è applicabile direttamente, ma aumentando i costi sulla giacenza si ottiene lo stesso risultato

      D’altra parte, coi tassi d’interesse negativi, le banche non hanno alternative per far quadrare i bilanci.

      Perciò attenzione perché anche senza quella che potrà mettere Draghi, la patrimoniale sui conti c’è già o arriverà tra pochissimo!

      Quali soluzioni adottare allora?

      • dividere gli importi in conti correnti o conti deposito di diverse banche: la via più semplice ma che non è detto che risolva definitivamente il problema;
      • mettersi nell’ordine di idee di investire, almeno in parte e gradualmente, a medio (o lungo) termine: comporta senza dubbio un “impegno”, anche mentale, diverso, ma sicuramente anche le soddisfazioni saranno maggiori;
      • investire nella cosiddetta economia reale, cioè direttamente nelle piccole e medie aziende, che sono l’ossatura della nostra economia: finanziando la loro crescita possiamo creare le condizioni per una reale e solida ripresa del nostro Paese: l’unica concreta possibilità per allontanare la necessità di una patrimoniale per abbassare il debito pubblico.

      Vi sarebbe anche la soluzione proposta dallo Stato (giusto per aumentare ancora un po’ la voragine del debito): un bel BTP Futura con un rendimento medio inferiore all’1,5% (lordo) e scadenza nel 2037!

      Chiedo scusa, però questa non mi sento proprio di consigliarla…


        Vuoi ottenere anche tu rendimenti stellari?

         

        “I consulenti finanziari? Una professione superata. I guru di Borsa? Inutili. Per capire se le nostre azioni saliranno o scenderanno c'è un metodo molto più semplice: chiederlo alle stelle. E affidarsi all'astrologia finanziaria per costruire il tesoretto necessario a garantirci una vecchiaia serena.”

        Inizia così un brillante articolo di Ettore Livini pubblicato qualche tempo fa dal Corriere della Sera.

        “I misteriosi legami tra l'andamento delle quotazioni e i capricci del firmamento è un tema antico come il mondo che ha appassionato e contagiato anche molti insospettabili: John Pierpont Morgan, storico banchiere e fondatore della Jp Morgan, era convinto già nell'800 che i movimenti dei mercati, come quelli delle maree, avessero qualche legame con l'energia dell'universo: “I milionari non usano gli astrologi - scherzava - ma i bilionari sì”.

        Il fatto è che siamo ormai abituati ad avere a portata di clic tutte le risposte, e ad averle subito, adesso!

        E la maggior parte delle persone vogliono la stessa cosa anche riguardo alle scelte sul patrimonio.

        Forse è per questo che Maren Altman, 22enne newyorchese, che ha azzeccato una previsione sui bitcoin guardando Saturno e Mercurio, ha milioni di follower sui social network.

        Anche se lei stessa ammette che non capisce nulla di finanza!

        Se poi vuoi qualcosa di più “approfondito”, puoi sempre visitare il sito bullandmoon.com, che usa le stelle per battere il mercato!

        Sono soluzioni facili facili, alla portata di tutti e che non richiedono uno “sforzo” ulteriore da parte nostra, perciò hanno tanto “successo”.

         

        Forse lo avrai già capito: è uno scherzo! Eh sì, il classico “pesce d’aprile”!

        Per prendere decisioni oculate sul tuo patrimonio è necessario infatti un po’ più di impegno da parte tua e anche una piccola dose di competenza, proprio quella che ti può offrire un consulente finanziario.

        Che anche senza la sfera di cristallo o la mappa delle stelle, può consigliarti nelle scelte che meglio rispondano ai tuoi desideri.

        Ed è costantemente al tuo fianco: quando le cose vanno bene, ma soprattutto nei momenti più delicati e insidiosi.

        Visto però che siamo partiti dall'astro-finanza, voglio lanciarmi anch’io in una profezia!

        I mercati saliranno.

        E poi scenderanno.

        E dopo risaliranno di nuovo.

        E continueranno a farlo.

        Vuoi sapere esattamente quando lo faranno?

        Beh, per quello….ci sono le stelle!


        Nobel per l'economia a Massimiliano Allegri?

        Nobel per l'economia a Massimiliano Allegri?

        Starai pensando: cosa c’entra Max Allegri col Nobel per l’economia?

        C’entra, c’entra…

        Qualche giorno fa leggevo l’intervista rilasciata al Times di Londra dall’ex plurivincitore allenatore di Milan e Juventus (per le signore che non si intendono di calcio, Allegri è il fidanzato di Ambra Angiolini ;-)) nella quale ha affermato che nel suo lavoro

        l’80% è psicologia e il 20% è tattica”.

        E mi è subito tornato alla mente Richard H. Thaler, lui sì Nobel per l’economia nel 2017, che ama ripetere che

        ormai in economia le competenze tecniche influiscono per un 20% sui risultati, è la psicologia che costituisce l’80%”.

        Non sarebbe pertanto la prima volta che il premio Nobel all’economia venga assegnato a psicologi o a tematiche legate più al comportamento delle persone che a calcoli matematici.

        Perché gli esseri umani (Humans, come li chiama Thaler), proprio in quanto umani, non sono mai razionali al cento per cento, ma soggetti a errori e indecisioni.

        Tutti noi che, in linea puramente teorica, sappiamo qual è il prodotto più conveniente da scegliere sullo scaffale del supermercato, l’offerta di lavoro più promettente, la scuola giusta per i nostri figli, nonostante questo, non sempre facciamo la scelta giusta.

        E anche nelle decisioni finanziarie siamo tutt’altro che infallibili: senza entrare troppo nel dettaglio, bastano due semplici esempi:

        • Nella nostra contabilità mentale guadagni e perdite non hanno lo stesso valore. Cerchiamo sempre di evitare le perdite, che ci provocano una sofferenza molto più grande. Ciò significa anche che quando entriamo in possesso di un prodotto tendiamo a dargli un valore molto più alto.

        • Ci ripromettiamo sempre di risparmiare per la vecchiaia (o di intraprendere uno stile di vita più sano), ma poi non riusciamo quasi mai a restare fermi nei nostri propositi.

        Il motivo sta nella “mancanza di autocontrollo”.

        Proprio per affrontare questa mancanza di autocontrollo, Thaler ha coniato il termine nudging, quella spinta gentile che dà il titolo alla sua opera più celebre: Nudge: La spinta gentile (edito in Italia da Feltrinelli).

        L’economia comportamentale dice che le persone possono avere accesso a tutte le informazioni necessarie per fare la scelta migliore in assoluto, ma spesso sbagliano.

        Per questo è molto importante essere accompagnati nelle scelte di investimento: chiaramente senza subire imposizioni, se non una spinta gentile che favorisca comportamenti più virtuosi.

        Torniamo all’intervista di Allegri.

        Un buon allenatore non dovrebbe creare ansie ai giocatori. Se parti solo dalle tue idee, dal tuo credo, e non dai giocatori che hai davanti, fai un grande errore. Sono infatti i giocatori a decidere il gioco. L’allenatore deve essere uno psicologo. L’80% è psicologia, il 20% è tattica. Dobbiamo guardare nella testa dei giocatori, parlare con loro ogni giorno, sapere tutto, conoscere i loro problemi. I problemi di un diciottenne sono diversi da quelli di un veterano. E i giocatori devono avere fiducia nel loro allenatore. La prima qualità per un tecnico è la psicologia”.

        Lo stesso vale per il tuo consulente finanziario.

        Che deve comportarsi come un bravo allenatore.

        Certamente deve essere un esperto di “tecnica” (di finanza e mercati), ma, ancor più importante, deve essere un esperto “psicologo”.

        Ti ascolta, ti conosce in modo approfondito, conosce i tuoi desideri, i tuoi problemi e le tue necessità.

        Soprattutto conosce le tue “debolezze”: e attraverso una spinta gentile fa sì che le tue scelte siano le più adeguate e corrette possibile.

        E tu, hai già un valido allenatore?

        Se non è così, contattami o, come un altro grandissimo allenatore, fammi un fischio


        Percezione e Realtà: pillola blu o pillola rossa?

        Percezione o Realtà: pillola blu o pillola rossa?

        Percezione: il mondo che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi è reale.

        Realtà: questo mondo è una beffa, un complesso inganno ordito dalle onnipotenti intelligenze artificiali che ci controllano.

        Proprio così: acrobazie fatte con la mente.

        Questa è lo spot di Matrix, il film cult dei fratelli Wachowski interpretato da Keanu Reeves.

        Nella vita pratica della maggioranza delle persone il percepito è più importante, perché determina umore e comportamenti più della effettiva realtà.

        Lo stesso si può dire per i mercati finanziari, che amano spiegarsi come specchio della realtà, ma si muovono in effetti sulla realtà percepita, che è una costruzione mentale in cui entrano attese, paure e speranze.

        In oltre 20 anni di esperienza non ho mai visto tanta differenza tra il mondo finanziario e il mondo reale.

        Perciò, richiamando Matrix, pillola blu o pillola rossa?

        Se prendi la pillola blu, potrai credere a quello che vorrai, il mondo continuerà così come sta andando, e non c’è nessun problema.

        Se invece vuoi veramente conoscere cosa c’è dietro, prendi la pillola rossa e “vedrai quant’è profonda la tana del Bianconiglio”.

        Andiamo con ordine.

        Pillola blu

        Va tutto bene, è tutto a posto e bisogna comprare asset rischiosi a mani basse.

        Con asset rischiosi intendo azioni, obbligazioni a spread, debito dei Paesi emergenti, tutto ciò che dà un rendimento elevato.

        Il motivo principale è l’espansione dei bilanci delle principali Banche centrali mondiali: quelle di USA, Europa, Giappone e Inghilterra a partire da aprile hanno avuto un incremento del loro bilancio superiore a 7 trilioni di Dollari, 7.000 miliardi!

        Perciò, c’è abbondante liquidità nel sistema e bisogna comprare asset di rischio.

        Il secondo motivo: stimoli fiscali senza precedenti.

        In alcuni casi prestiti, sussidi e garanzie, in altri incremento della spesa pubblica, come i 3.000 miliardi degli Stati Uniti che equivalgono al 12% del loro PIL.

        Altro elemento: i tassi di interesse che continuano inesorabilmente a scendere e ci spingono a non avere alternative a ricercare asset rischiosi, quindi andare sull’equity, sull’high yield e sul debito dei Paesi emergenti che garantiscono rendimenti più elevati. Con l’elevata liquidità che fa da cuscinetto se le cose dovessero andare male. Anzi, se guardiamo alle crisi del passato, abbiamo ancora ampi margini di crescita del prezzo delle obbligazioni più rischiose.

        Non ultimo, i mercati azionari, dopa la forte discesa di marzo, sono risaliti di nuovo molto vicino ai massimi.

        Questa è la pillola blu.

        E potrei anche chiudere qui: contro le Banche centrali non si combatte, devi comprare e tapparti il naso se sostieni un po’ di volatilità perché, anche se vi saranno altri eventi negativi, il supporto delle Banche centrali e dei Governi ti dice che devi comprare asset rischiosi.

        Punto!

        Questo “è il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità”.

        E se ti va bene così, puoi anche smettere di leggere…

        Sicuro di voler continuare?

        Perché i dati ci dicono che la situazione è peggio di quello che appare.

        • Disoccupazione USA: con i sussidi in scadenza il 31 dicembre.

        • Valutazione delle azioni: “gonfiate” da buyback e da stime eccessive degli utili attesi.

        • Accordo in bilico tra Democratici e Repubblicani: in primis su sussidi e stimoli fiscali.

        • Trump: che proverà fino all’ultimo a sovvertire l’esito elettorale.

        Ti evidenzio solo qualche “tarlo” che infesta il mondo reale.

        Pertanto se vuoi sapere fino in fondo cosa c’è dietro, ti consiglio di prendere la

        Pillola rossa

        Come dice Morpheus a Neo in Matrix:

        Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo, niente di più. Quello che accadrà dopo dipenderà da te”.


        Dear Mr. President....YOU'RE FIRED!

        Anche se pare ormai evidente che sarà Joe Biden il 46esimo Presidente degli Stati Uniti, “The Donald” ancora non ha riconosciuto la sconfitta e, anzi, ha promesso una dura battaglia legale che potrebbe durare qualche settimana.

        Come stanno reagendo i mercati finanziari a questa “strana” situazione?

        Se guardiamo l’ultima settimana sembra molto molto bene!

        Strano?

        Evidentemente quello che più aveva frenato gli indici americani (e conseguentemente anche quelli del resto del mondo) negli ultimi mesi era il timore della blue wave, l’onda blu del partito democratico che oltre alla presidenza poteva portare il completo controllo del Congresso.

        Ebbene, sorpresa, non solo Trump ha rischiato di fare un brutto scherzo a Biden, ma soprattutto il partito repubblicano ha mantenuto il controllo del Senato, il ramo più importante del Congresso, rendendo molto difficile dare un colpo di spugna alle riforme degli ultimi 4 anni.

        Sicuramente Biden avrà una maggior “apertura” verso Europa e Cina, riporterà gli USA nei principali accordi internazionali (a partire da quello sul clima), ma non potrà demolire le agevolazioni fiscali della presidenza Trump, che tanto hanno sostenuto le aziende tecnologiche americane.

        I 3 settori vincenti su cui puntare pertanto rimangono sempre gli stessi:

        • Cina: con particolare attenzione alle aziende che producono per i consumi “interni” del popolo cinese.

        • ESG: le aziende “sostenibili” sono sempre più supportate dalle Istituzioni e preferite dai consumatori in tutto il mondo e devono essere una parte fondamentale dei nostri investimenti.

        • Tecnologia: non solo Google e Facebook ovviamente, ma anche altre specializzazioni più “nascoste”, come cloud e sicurezza informatica.

        E con il Covid come la mettiamo?

        Timori, contagi e lockdown più o meno ampi potranno ancora portare volatilità sui mercati.

        Per questo è meglio investire in modo graduale nell’arco dei prossimi mesi, approfittando anche di eventuali ribassi più consistenti.

        Vuoi iniziare ad investire in questi 3 settori vincenti fin da subito?

        Contattami e ti accompagnerò nelle scelte.


        Come domare un cigno nero in 5 mosse

        Con l’espressione “cigno nero” si intende un evento raro, imprevedibile e inaspettato (può essere sia positivo, sia negativo) che produce effetti rilevanti.

        Tutte caratteristiche che ben si adattano a una pandemia come quella del Covid-19!

        Certo, potremmo discutere sulla imprevedibilità, soprattutto di questa seconda “ondata”, ma visto che ormai il cigno ce lo troviamo di fronte, tanto vale sapere come domarlo! Soprattutto in ambito finanziario.

        Ecco perciò le 5 cose da fare:

        1. Fai un bel respiro e rimani concentrato.

          Agire d’impulso NON porta mai nulla di buono. Sia che tu voglia liquidare tutti i tuoi investimenti incondizionatamente, sia che ti precipiti ad acquistare a mani basse le azioni che hai in portafoglio solo perché le hai viste scendere negli ultimi giorni.

        2. Fai un’analisi dei tuoi investimenti e dei tuoi obiettivi.

          Cosa? In un momento così concitato devo fare l’analisi dei miei investimenti?

          Certo che sì, il momento è questo! Analizza con il tuo consulente se le scelte fatte sono ancora in linea con le tue aspettative.

          E se non è così, cambia qualcosa.

        3. Controlla il saldo del tuo conto corrente.

          Se ci sono quasi 2.000 miliardi di Euro sui conti correnti italiani, è probabile che anche sul tuo ci sia una somma in eccesso rispetto a quello che ti serve realmente.

        4. Cogli l’opportunità che ti si sta aprendo davanti.

          Quando si trovano davanti un cigno nero, i mercati finanziari non rispettano la regola numero 1 e iniziano a scendere, anche molto rapidamente!

          Ricordati che quando qualcuno vende, c’è sempre anche qualcun altro che compra (a prezzi “scontati”)!

          Perché per una volta non puoi essere tu quello che può approfittarne?

          Un ingresso “graduale” sui settori vincenti dei prossimi anni (Tecnologia, Cina, Sostenibilità) è sicuramente la scelta migliore.

        5. Rileggi un’altra volta queste 5 brevi “regole” e chiama il tuo consulente o la tua persona di fiducia. Fallo subito!

        Anche se ci siamo già passati, è normale avere “paura”.

        Di più, la paura fa bene perché aumenta la nostra attenzione. E’ semmai l’eccesso di paura che può portarci a compiere scelte sbagliate.

        Sappiamo però che il cigno nero presto volerà via, perciò dobbiamo approfittarne adesso!